lunedì 28 gennaio 2013

L'alto Garda... che spetacol !

Finalmente il week end, il meteo promette bene per cui si decide per un bel giro sull'alto Garda.
Con zio Paolo passiamo 3 - 4 ore via Skype per tracciare il giro, sulla carta ne esce un giretto niente male.
Proponiamo l'uscita agli iscritti al club e agli amici di Che Fom Questo Week End.

A Maderno al punto di ritrovo siamo in parecchi...
Io, zio Paolo, Rodrighez, Angelo, Fabio, Ireneo, Massimo, Alberto, Coco, Carlo dentista, Andrea, Magico, Puddum.

Dopo il caffè al solito bar, tutti in auto...raggiungiamo il parcheggio subito fuori dalle gallerie.

















Carlo sfodera il suo nuovo mostriciattolo la "Cube stereo 29", facendoci sbavare...
















Dopo aver adorato la bella Cube, lentamente la carovana si mette in moto, una lunga coda di bikers percorre la galleria in direzione Riva.
Poco prima del paese prendiamo per la vecchia strada del Ponale, risalendo la valle del torrente Ponale che collega Riva con il lago di Ledro.
La bella visuale a picco sul Garda e le gallerie nella roccia ci costringono a brevi soste alla ricerca di qualche bel scatto fotografico.
























L'aria frizzantina ci sprona a ripartire, salendo ci si scalda, lo sguardo continua a perdersi a destra e a sinistra, gli scorci sul lago sono veramente belli.
Da qui raggiungiamo Molina di Ledro dove un timido raggio di sole ci consiglia una pausa ristoro, il gruppo in meno di 30 secondi è fermo, le mani frugano immediatamente negli zaini alla ricerca di cibo, si mangia di tutto, panini, mandorle, uvetta, frutta secca, banane.
Mentre mi godo questo bellissimo momento di ristoro, scorgo sulla ruota anteriore della mia Khs un taglio di 2 cm con relativa fuori uscita della camera.
Subito mi affretto ad una riparazione di fortuna...nel frattempo i miei "amici" mi fanno la festa..."infami!!"

Con più invecchiano, con più diventano sporcaccioni.
Mi raccomando se bucate mettetevi spalle al muro se questi tizi sono in giro!








Dopo la sosta semi forzata, rimettiamo il culo in sella ( è più sicuro! ) e riprendiamo a pedalare in direzione Ledro...
Poco dopo un velocissimo passaggio lungo l'omonimo lago ...


Riesco a scattare una foto al volo, senza nemmeno scendere dalla bici...il gruppo è di corsa pertanto via a manetta, quando guardo avanti sono già impegnati sulle prime pendenze che ci portano a bocca Fortini e a baita Segala. Spingo sui pedali, il cardio mi avvisa "che fai Fede?"  rispondo: "non rompere anche tu! già sto faticando per riacciuffare il gruppo ...."
Ripresa l'allegra compagnia entriamo nella freddissima valle a nord, subito ci troviamo a dover affrontare una nuova sfida...un larga strada forestale completamente ghiacciata, praticamente una vera e propria pista da bob.
Nessuno esce indenne dal lastricone, le scivolate si susseguono in rapida successione, le risate ad ogni volo si alzano nella aria.

















La salita prosegue poi pedalabile...
le pendenze sono variabili, fino a bocca Fortini e baita Segala a mt 1215.










A baita Segala ci precedono tre escursionisti,  facendoci trovare un bel fuoco ardente per scaldarci...
Grazie al gruppo alpini alla baita non mancano viveri e bevande...
Cogliamo l'occasione per ristorarci con una birretta, il sole quasi a comando ci regala qualche gradevolissimo spiraglio.




Qui parte dell'allegra brigata...










Ristorati e riscaldati, lasciamo una mancia per i servizi della baita ed eccoci dunque pronti per la tanto sospirata discesa, infiliamo le protezioni, giubbetti, berrette, casco ben allacciato e via....
Carlo conosce bene la zona, ci guida passo passo senza esitazioni... la discesa dal sentiero 422 è divertente, lo descrivo rapidamente con un scritto del Carlo "Il tratto iniziale è un single track a tratti flow e altrove ricco di pietre fisse e radici che spesso fungono da trampolini naturali, quasi un luna-park. Giunti alla strada che proviene da Malga Palaer inizia la seconda parte del 422, quella più tecnica: più pendenza, radici e pietre che cominciano ad essere smosse (sempre di più man mano si scende) e tornantini che per essere chiusi richiedono un po' di nose-press."

















Dopo la divertentissima discesa sul 422, raggiungiamo la tecnica discesa "della Trota" qui le bici e i bikers s'inventano numeri d'equilibrismo...divertimento a mille. Tutti sono in trans, si godono la splendida discesa, poi uscendo dalla stretta curva a sinistra i freni entrano rapidamente in funzione....è si! ci credo bene, è lui, lo scivolo della "Trota". In pochi si fidano a percorrerlo tutto bagnato...Carlo, Il Magico e Andrea ci deliziano, mentre i più cauti lo affrontano a piedi.

La foto non rende bene, questa  è solo la metà superiore....






























Poco dopo lo scivolo, la discesa finisce sulla Gardesana, qui non ci resta che godere a retrò dei momenti vissuti sul 422 e sulla Trota... che bel, che bel giro, che discese! Grazie Carlo! Raggiunte le auto non ci resta che scattare una bella foto ricordo di gruppo.
















Un salutone a tutti e pronti in sella per il prossimo tour! trop bel, trop bel....