sabato 30 giugno 2012

Tremalzo ..che acqua! che salita! che discesa!

Il Tremalzo... ve lo racconto prendendola larga.
Torniamo indietro di qualche giorno, Mercoledì ore 12 mi squilla il cellulare, sono in moto ad un passo da casa.
Rispondo, è Paolo "alura le riada?" stai in linea Paolo, faccio due curve e vediamo insieme.
Cerco nel viale, nulla, nel capannone, nulla.... "no Paolo, le mia riada" incontro mia moglie e mi dice: "é giù non l'hai vista?'".
Come un bimbo dico a Paolo "è arrivata!!" lo congedo e mi fiondo da lei....
Si è lei la mia nuova bike, Khs 656XC full da 27,5 pollici... qualche colpetto di tosse, nemmeno mangio, apro lo scatolone e mi metto subito al lavoro, la bici è in scatola di montaggio, un paio d'ore di sudato lavoro ed è pronta... purtroppo sono le due, il lavoro mi aspetta.
La sera 38° di febbre, giovedì mi reco dal dottore, la sua diagnosi una bella bronchite!
Venerdì sera, 37,3° febbre, tosse....bhe io preparo tutto non posso non essere pronto.
Sabato ore 6:30 salto in piedi, mi auto convinco che sto benone, convinco la moglie, come i bimbi devo testare il mio nuovo giocattolino.... Tremalzo arrivo.
Al punto di ritrovo con 5 minuti d'anticipo sono il primo, in meno di tre minuti ci siamo tutti.
Paolo, Gianni, Riccardo, Aldo, Massimo e lo Swisser ottimizziamo le auto e partiamo, sulla strada recupero Renato.
Giungo in fondo alla tange sud, mi squilla il cell. Riccardo è costretto a dare forfait, la sua Bmw lo ha tradito, un problema al radiatore. Mal volentieri ci congeda e mal volentieri lo lasciamo col suo problema.
Riccardo ci rifaremo!
Arrivati con ampio ritardo in quel di Vesio, troviamo un sacco di biker scalpitanti, Umberto, Fabio, Simone, Antonio e altri 4 ragazzi di mtb forum Gigi, Cristian, Geremia e Matteo.... sperom de mia dismentigà nisù.
La sorpresina del comune di Vesio... parcheggio a pagamento 9 € al giorno accettate solo monetine.
Miiii siamo con 8 auto, dove ca**o troviamo tutte queste monetine?
Vabbe ci arrangiamo alla bene e meglio e iniziamo la scalata, come di consueto il clima è sublime si chiacchiera allegramente e senza accorgercene raggiungiamo quota 800 mt, ci fermiamo per due foto e per ammirare la vista sul lago.


Riprendiamo la salita sotto il sole, da subito una scura coltre nuvolosa in lontananza c'intimorisce... non riusciamo a goderci il sentiero e le belle visuali sulle montagne sottostanti che i primi tuoni ci fanno temere sempre più.


Raggiungiamo le prime caratteristiche gallerie scavate in tempo di guerra ed ecco scatenarsi il diluvio. Il gruppo è diviso in due, uno nella galleria a valle, a poche centinaia di metri il secondo.


Acqua a secchiate e un freddo cane ci immobilizza nelle gallerie, il buon Fabio da bravo operatore sanitario sfodera una bella coperta termica da 2mt per 2, la faremo a brandelli e la utilizzeremo per scaldarci e ripararci alla meglio.
Peccato che poco dopo Fabio e Simone debbano lasciarci, a titolo informativo... i due, si sono pappati un ottimo spiedo mentre noi scalavamo sotto il diluvio (triporci!) scherzi a parte...grandi!


Durante il diluvio un bel sassone di 2/3 kg cade dalla montagna a pochi passi dal nostro riparo producendo un bel tonfo e facendoci sussultare.
La forte pioggia sembra non demordere, nella grotta varie opzioni, abbandonare, attendere, sfidare madre natura. Ci raggiunge Antonio, fortemente infreddolito e bagnato deciso a tornare a valle.
Bastano poche parole di conforto per convincerlo "la vetta non la si molla", nel frattempo l'avversità meteo rallenta, Paolo e altri biker ne approfittano e partono verso la vetta, noi attendiamo pochi minuti e poi partiamo al loro inseguimento.
Raggiunto il primo gruppo infreddolito e dubbioso sul da farsi, Paolo l'acquatico, convince tutti a seguirlo... a lui l'acqua scivola...come non seguirlo è troppo giusto! 
Bene il freddo resta ma almeno pioviggina, saliamo ancora incrociando viste da urlo, purtroppo il freddo pungente ci impedisce di salire in disinvoltura e di scattre foto a destra e sinistra.

Poco prima della "galleria del vento", (cosi abbiamo ribattezzato questa galleria in cui il vento s'incanala soffiando a forte velocità) inizia nuovamente a diluviare... ormai siamo zuppi pertanto le secchiate d'acqua non ci fermano più....siamo tutti infreddoliti, bagnati, stanchi ma boia chi molla....


La cima è poco distante, Aldo che si è fatto tutta la salita con problemi di stomaco è provato...parte del gruppo sarà già con i piedi sotto il tavolo.
Poco dopo raggiungiamo il rifugio, è caldo, accogliente, subito noto piatti andare e venire, zuppe calde, spaghettate e pappardelle, polenta abbrustolita....birra e quant'altro.
Sembra una festa a cui manchiamo solo noi...i ragazzi si stringono immediatamente ed ecco posti a sedere e soprattutto un amichevole clima festoso.
Un piatto enorme di pappardelle con abbondante sugo di capriolo per me e una camomilla calda per l'amico ..... povero Aldo, dai avrai modo di rifarti!


Complimenti anche ai gestori, abbiamo mangiato benone!
Con la panza piena e riscaldati....ci starebbe bene un pisolino!
Invece no! siamo qui per la discesa dal 222, i gestori ci sconsigliano la discesa da questo sentiero che è bagnato e malconcio.
Molti, saggiamente rinunciano e decidono di scendere dal sentiero meno tecnico, in 7 non ci lasciamo intimorire e tentiamo la discesa.
Partiamo tutti molto lanciati, dopo 200 mt un grosso pezzo di fango mi finisce in un occhio, obbligandomi ad una frenata improvvisa, mi accosto il più possibile a sinistra, Cristian che mi segue a ruota purtroppo perde il controllo ed incappa in un volaccione. Fortunatamente si rialza tutto intero.

Poco dopo perdiamo la traccia gps, ravaniamo nel bosco per riuscire a riprendere il 222, tornati in rotta il percorso si fa sempre più tosto, Geremia e Matteo ci deliziano con prodezze da urlo... noi nella retrovia arranchiamo alla bene e meglio cercando di restare in sella il più a lungo possibile. 
Un po come sul toro al rodeo!
Il tracciato è veramente duro, bagnato, scivoloso e malconcio dall'abbondante pioggia caduta. 
Non fattibile con una front!
Qualche inevitabile caduta, non molliamo e cerchiamo il divertimento nel tentativo di raggiungere valle.
Scendendo verso valle il percorso diventa meno tecnico, a mio parere molto più piacevole...raggiungiamo valle e ci dirigiamo verso il parcheggio.
Giornata full mountain, ricca di avventure e disavventure... per esperienza posso dire che le giornate di pioggia sono sempre quelle che regalano uscite memorabili.
Un saluto a tutta la compagnia...a  presto per una nuova pedalata in allegria. Fede.

P.s. una canna la Khs 656xc da 27,5.











lunedì 18 giugno 2012

Salita infuocata al Sonclino

Con la testa e le gambe indolenzite sono ancora al  tour di domenica al "Passo del  Cul" ma puntuale arriva la mail  di Fede: "Mi piacerebbe tornare sul Sonclino, ma questa volta fare una discesa sterrata e non la solita". Bene, cominciamo ad armeggiare con le tracce; taglia, cuci, unisci i punti con nuovi sentieri ed in breve il percorso definitivo: "Salita al Sonclino e discesa tosta a Marchegno". Sulla carta sembra un bel giro, lascia un po perplessi quel "discesa tosta" ma si lancia l'invito al club. Ed eccoci a sabato pomeriggio: carichiamo le bici sull'auto di Federico, nel frattempo si aggrega lo Swisser ed insieme si parte per il punto d'incontro fissato o meglio cerchiamo di raggiungerlo. Infatti appena arrivati a Villa Carcina giriamo a vuoto per 20 minuti prima di incontrare gli altri bikers già pronti e scalpitanti. Per fortuna le coordinate per il ritrovo le avevamo scelte noi! 
Nonostante la disavventura eccoci in sette: Umberto, Marzio, Beppe, Antonio e i già citati ritardatari. Percorsa la ciclabile del Mella, che consente amabili chiacchiere ed impressioni sulla settimana lavorativa, inizia la salita verso Lumezzane. Sono le 14 ed il sole è al sua apice, il caldo ci costringe ad attingere alle borracce. Arrivati alla prima fontanella dopo solo 5Km le scorte d'acqua sono al limite e vengono ricostituite. Qui lo Swisser caccia fuori una bottigliozza da 2 litri che una volta riempita di acqua fresca si rivelerà veramente provvidenziale. Ma la vera salita deve ancora iniziare! 
La cementata che ci porta in quota è quasi tutta al sole, siamo costretti a zigzagare per cercare i pochi tratti d'ombra. Altro inconveniente è il traffico, un continuo passaggio di auto, jeep, moto,quod e atri mezzi motorizzati che ci costringono a respirare aria non proprio montana. 




 Finalmente raggiungiamo la sbarra che blocca il passaggio ai motori e la salita seppur dura è piacevole. Dopo poche curve Antonio stacca il gruppo e, approfittando dell'assenza di Luca lo stambecco, si lancia in solitaria verso la vetta. Lo ritroveremo solo in cima, provato, in preda ai crampi ma soddisfatto dell'impresa. Il resto del gruppo con passo costante risale con un Umberto in splendida forma sempre in testa ed un Marzio in leggera difficoltà nelle retrovie.






 Tornante dopo tornante la vista si apre sempre più e solo la foschia dovuta al caldo limita la splendida visuale sulla valle sottostante. 






Dopo una piccola sosta all'ombra siamo pronti per l'ultimo strappo, l'unico in salita su sterrato, Chi a spinta e chi più intrepido pedalando, consapevole che si tratta dell'ultima fatica, ci incamminiamo. Poco dopo la metà il mio cardio comincia a suonare, Beppe mi guarda con aria sospetta, lo rassicuro:" Quando supero i 170 battiti mi avvisa" i suoi occhi si abbassano sul suo computerino e soavemente mi dice:" A me segna 150!" Rallento per abbassare il ritmo e lo lascio proseguire in solitaria. Sudati, stanchi ma felici siamo in vetta. 




Da una casupola sopra di noi ci giunge un saluto e l'invito ad entrare per un rifornimento d'acqua. I simpatici signori ci accolgono e in un attimo sulla tavola compaiono bibite, birra, acqua e un paio di torte. Dopo una iniziale timidezza non ci lasciamo pregare e partecipiamo al banchetto. A pancia piena ci si prepara per la discesa, tra l'altro sconsigliataci dai nostri nuovi amici. Veramente le precise parole sono state:" L'è bröta fess, i ve sö gna a pè de le!" 




Come sempre i buoni consigli andrebbero ascoltati, ma noi no, abbiamo una traccia e la seguiamo. Infatti il primo pezzo, 300 metri di dislivello, sono praticamente tutti a piedi. Arrivati ad un bivio notiamo due agricoltori al lavoro. Subito chiediamo info sul sentiero che ci aspetta. La risposta non ci entusiasma: il pezzo che abbiamo fatto, ci dicono,  è molto più bello di quello che ci attende. Ci consigliano un'alternativa che scende a Lumezzane. Questa volta decidiamo di seguire la saggezza locale ed imbocchiamo un bel sentiero che in breve ci riporta a metà della salita fatta all'andata. A questo punto il gruppo si divide: Antonio, Marzio e Umberto, vista l'ora decidono di tornare tramite la strada; i restanti quattro che sono allergici al cemento si lanciano sui sentierini che con alternanza di tratti godibili a passaggi impossibili ci riportano alla fontanella di Lumezzane. Da qui alle auto è una veloce passeggiata in discesa. Vista l'ora le bici vengono frettolosamente caricate e dopo i saluti tutti di corsa verso casa. Nonostante la discesa non sia stata una delle migliori, resta il ricordo di una bella giornata in montagna trascorsa in ottima compagnia e le ustioni solari per il primo vero sole estivo. 
Un grazie a tutti e pronti per sabato che si va sul Tremalzo.



lunedì 11 giugno 2012

Da Vobarno al M.te Gallo passando dal Cul "Passo del Cul"

Bene bene ... eccoci appena tornati dallo splendido tour Croato e siamo nuovamente a pedalare sulle nostre adorate montagne.
La meta designata per questo week end è il monte Gallo, sulla carta un giro tranquillo alle porte della città.
Sono le 6.45 il mio cell. conta 9 presenze, molto assonnato raggiungo in auto lo Swisser,che mi attende sotto casa già con la bici inforcata tra le gambe.
Tra uno sbadiglio e l'altro ( mi sono addormentato alle due) entro in tangenziale, lo Swisser è bello pimpante ma il mio cervello ancora è sul cuscino di casa, infatti al primo bivio riesco a cannare l'uscita che ci porta dritti dritti all'appuntamento.
Strada facendo il mio cell. continua a ricevere sms, il sole del primo mattino ha dato una mano agli ultimi indecisi, pochi minuti alle otto il mio cell. registra 13 presenti.
Causa errore tangenziale, allunghiamo il giro e tardiamo di pochi minuti.

Raggiunto il punto di ritrovo a Vobarno, gli amici bikers sono tutti già arrivati...  i presupposti per una bella passeggiata in mezzo alla natura ci sono tutti, clima decente, bike, forma fisica, amici scalpitanti.
Rapidi saluti e un benvenuto alle facce nuove, mi giro ed ecco una sorpresa, l'amicone Paolo navighetor con una Specialized stumpjumper fsr 29.... ma braò che bella bike! ora son cazzi, come faccio a stargli dietro con la mia vecchia Cube 26 front?
Ci penserò... ora godiamoci il giro, tutti pronti! si parte, il gruppo è folto, si chiacchiera ed i primissimi chilometri sulla ciclabile scorrono come sempre agevolmente.
Nella notte un forte acquazzone ha allagato e trascinato detriti e fango lungo il percorso, nulla di eclatante ma in breve le nostre bike e i nostri completini candidi si mimetizzano con il fango che ci circonda.
Lungo il tragitto Umberto rompe il fianco del copertone, da li poi la foratura della camera, si ripara col metodo del rinforzo e via sui monti....
Raggiungiamo Sabbio Chiese sulla ciclabile e poi iniziamo a salire sino a Provaglio Valsabbia, qui una simpatica donna ci spiega dove siamo e ci consiglia una giro essendo anch'essa amante della mtb.
Lo sguardo di tutti si concentra soprattutto sulle bocce della bella signora che si abbassa per impugnare la carriola ad ogni fine frase mostrando l'abbondanza... i ragazzi ed Angelo in particolare non mancano di fare mille domande e la gentile signora ripete inconsapevole il movimento apprezzato, i commenti post incontro non si contano.

Continuiamo a salire, la pendenza inizia a farsi sentire, lungo la ripida salita spesso il gruppo si sfalda in una lunga colonna di mtb. Non ci fermiamo e saliamo con alcuni piccolissimi tratti a spinta, raggiungiamo la sudata cima facendoci strada tra la folta vegetazione....







Ci copriamo e siamo pronti per buttarci in discesa lungo un bellissimo single track nel bosco, la discesa scorre veloce, restare in scia alle full è impegnativo e divertente. Il fondo ricoperto di foglie bagnate, radici e pietre rende il tracciato abbastanza tecnico.
L'amico Renato in discesa perde l'anteriore e finisce a terra, un brutto graffio ma Rena stringe i denti ed e subito in sella...


Angelo poco dopo per non sentirsi inferiore si esibisce in un volo ad "Angelo", d'altronde che altro volo potrebbe fare? Un paio di botte, anche lui stringe i denti ed è subito in sella.
Agostino infine per rendere chiaro a tutti come si vola perde anch'esso l'anteriore e fa un volaccione tosto, andando a cozzare col casco contro un pietrone... un taglio al naso, una bella botta e una storta alla mano, inoltre per far capire bene le possibili cause, dopo un paio di minuti sviene ... forse per un calo di pressione.
Insomma o si cade giusti o non si cade sembra a dire.... le cose bisogna farle per bene ...
Scherzi a parte, poco fa ho sentito Ago e sta bene! era alle prese con i casoncelli!!

Per chi seguirà la nostra traccia, occhio che il tratto finale è sabbioso e a tratti  molto infingardo! moderate la velocità la caduta è facile.
Tornando a noi, il giro è veramente piacevole, salita divertente con belle vedute, il primo tratto della discesa è favoloso, il secondo molto più tecnico... leggendo il volto degli amici sembrano tutti soddisfatti.
La cosa mi rende felice.

Siamo quasi a valle, la strada ora è asfaltata... sono davanti al gruppo e mi vedo una saetta passare accanto, è Angelo... avrà picchiato la testa penso! mi lancio all'inseguimento a tutta manetta, alcuni ci seguono altri no, ne esce un gioco di scie e una velocità sul Garmin di 58,9 hm/h., Braò Angelo anche questo strappone con uscite di curva sui pedali mi ha divertito.

Da qui alle auto il passo è breve, sono le 12,30 lo Swisser può andare a mangiare il coniglio, non riuscirà a mangiarlo caldo...ma penso che sarà buono anche riscaldato.
Ok raga, grazie a tutti per il bellissimo giro e per la sublime compagnia. 
Casco in testa (abbiamo avuto un esempio) e prudenza. Al prossimo giro Fede



sabato 2 giugno 2012

Da Ome verso S. Giovanni

Orfani degli istrioti si decide o meglio decido di organizzare un giretto il giorno della repubblica. 
Come sempre il meteo ad inizio settimana ci promette un weekend piovoso, per fortuna le previsioni saranno clamorosamente smentite.
Dopo aver passato in rassegna diversi itinerari decido di lanciare la proposta di un giro sui colli sopra Ome. Il primo a raccogliere la sfida è il neo acquisto Umberto, reduce dalla fangosissima Maddalena non si fa intimidire dal meteo. 
Poi uno alla volta, incoraggiati dalle previsioni sempre più ottimistiche, il gruppo aumenta. Alla fine siamo in sette: Beppe, Riccardo, Gianluca, Maurizio, il già citato Umberto con l'amico Marzio
Puntualissimi si parte, senza un minimo di riscaldamento la salita si fa subito sentire. 
Ad ogni bivio che incontriamo con sentieri pianeggianti o in discesa le speranze degli scalatori vengono subito tarpate dal "Garmin" che inesorabilmente punta sempre verso l'alto. 
L'ascesa è quasi interamente nel bosco, vista la giornata afosa è un bel sollievo. L'asfalto lascia il posto ad una cementata che ci accompagna per un bel pezzo; 

nei commenti si coglie il dissenso della moda di cementare ogni salita che porta verso le abitazioni in quota. Capisco le esigenze degli abitanti, ma forse si potrebbero trovare soluzioni meno invasive! Basta polemiche, eccoci sullo sterrato, molto più naturale, ma che fatica! 

Soffrendo e chiacchierando finalmente la strada spiana e, accompagnati dai cani, ci troviamo nel cortile di una splendida casetta con vista mozzafiato sulla valle sottostante. 


Sosta ristoratrice, il proprietario ci offre acqua e ci avvisa che la salita non è ancora finita, anzi più avanti è bella tosta, il che detto da un locale ci spaventa un po! Ed infatti il resto dell'avvicinamento alla vetta è quasi tutto con bici a spinta, 


solo un temerario tenta la pedalata.


Finalmente scolliniamo e ci troviamo su un crinale leggermente esposto con una vista da favola sulla Valtrompia. Barrette, beveraggio, cambio maglie zuppe e siamo pronti per la discesa. Ci contiamo e manca Gianluca, non ha resistito appena vista la discesa si è lanciato a tutta velocita. Via all'inseguimento, passiamo una serie infinita di ripetitori. Umberto litiga con un arbusto ed ovviamente ha la peggio ed arriviamo al primo bivio. Nessuna traccia del fuggitivo! Chiediamo ad una signora che sta meticolosamente pulendo una piccola cappella e ci informa che ha visto un ciclista scendere dall'altra parte. Scatta la telefonata ma nonostante i mille ripetitori a pochi metri, non c'è campo! 
Pazienza, continuiamo a scendere, essendo originario del posto non temiamo per la sorte del nostro compare. Ci lanciamo verso S. Giovanni, la strada scorre veloce sotto le ruote, bellissimo tracciato, quasi interamente sterrato e tecnico, non si chiacchiera, siamo troppo impegnati a tenere la bici in carreggiata. 


Eccoci in paese, si ricaricano le borracce e su asfalto andiamo alla ricerca del bivio che evitando il bitume ci dovrebbe riportare ad Ome. Ovviamente sbagliamo strada, ma l'intraprendenza di Beppe prima ci fa attraversare un vigneto e poi un "roveto" e ci riporta sulla rotta.
 La scelta si rivela azzeccata, anche questo ultimo tratto ci regala un emozionante sterrato fra boschi e vigneti, veramente bello.
Eccoci ai saluti finali, tutti sembrano soddisfatti della mattinata pedalatoria, siamo puntuali anche per il pranzo, per la gioia delle consorti, che almeno per oggi forse non brontoleranno! 

Un grosso ringraziamento a tutti per la compagnia e tenetevi pronti per la prossima escursione.