sabato 28 aprile 2012

Gavardo - M.te Acuto - Dosso Covolo... salviamo Fede!

Quest'oggi la gita in programma prevede un giro nei boschi tra Vobarno, Sabbio Chiese e Vallio terme...
Vedremo poi come sono riuscito a manomettere il tour...
Solitamente le uscite le facevo in solitaria ...che palle! che faccio? idea! con internet metto in piedi un club.
Detto fatto, ecco che quest'oggi il giro lo faccio con amici e quanti! oggi siamo in 16.
Provo a elencarli tutti anche se non sarà facile, scusandomi anticipatamente se commetto alcuni errori.
Renato
Paolo (navigator)
Massimo
Angelo
Gianni
Luca (lo stambecco) arrampicatore
Antonio
Riccardo
Matteo
Poi alcuni ragazzi new entry
Federico
Gianluca
Simone
Giuseppe
Fabio
Come immaginavo ...qualcuno manca  :gratgrat

Sono le 8:30 il piccolo parcheggio è pieno di bikers scalpitanti... tutti sparati fuori dal letto presto e pronti per un bel giro nei boschi.
Partiamo e percorriamo un paio di km, poi come di consueto la strada cambia inclinazione, girando in netto positivo per i prossimi 7 km.
Siamo freschi e pare che tutti siano ben allenati, la salita scorre senza intoppi, qualche chiacchierata qua e la e il gruppo sale di quota velocemente.
La davanti i giovani e allenati bikers non scherzano, iniziano ad impostare un buon ritmo, questa è una scusa per mascherare l'accaduto...siamo ad un passo dalla vetta, la salita non molla un attimo.
Il mio cardio segna 170 bpm, vedo un biker fermo sulla mia sinistra, decido di fermarmi per prendere fiato e per aspettare gli ultimi del gruppo.
Ci raggiunge Massimo e subito accuso dei conati allo stomaco, la vista s'annebbia... capisco immediatamente che qualcosa non va, guardo il cardio segna 80 bpm.
Mi siedo e cerco di riprendermi con un po di miele e alcuni biscotti.... tutto in breve tempo torna a posto.
Attendo ancora alcuni minuti e risalgo in sella, raggiungo il gruppo distante soli 100 mt... mi fermo, passano pochi attimi ed ecco nuovamente gli stessi sintomi.
Tra me penso a come scusarmi e dar forfait, mentre penso mi sento assente, mi par di chiudere gli occhi ed essere in una fase di sogno.
Fortunatamente Paolo e i ragazzi si accorgono del mio malessere e mi prendono al volo, mi stendono e mi alzano le gambe... dopo qualche breve minuto mi ripiglio e decido di scendere.
Subito tutti si offrono di tornare con me "un ringraziamento di cuore a tutti", non riesco a convincere nessuno a proseguire... sinceramente non me la sento nemmeno d'insistere...mi sento sbattuto e spossato.
Ok ok...vi confesso che sono un doppato... sono 2 mesi che sono in cura da un cardiologo per ridurre i battiti del cuore, un brutto dolore al petto e una sensazione di cuore in gola mi attanagliava da circa un anno.
Il cardiologo mi ha prescritto un beta bloccante, il quale riduce i battiti ... facilmente la causa del mio svenimento.
Mi scuso con tutti per aver creato questo diversivo inaspettato.
Torniamo al giro, rientrando decido di proseguire il tour e di prendermela con la massima calma possibile.
La discesa prima molto impegnativa su fondo sconnesso, poi via via più bella impegna e diverte un po tutti.
Raggiungiamo il fondo valle e percorriamo un buon tratto sulla piacevole ciclabile, poi si decide per la salita al Dosso Covolo mt 750.
Durante la salita sterrata abbastanza impegnativa, incontro una bici abbandonata nei pressi di un tornante, mi pare di averla già vista, certo, è quella di Gianni! non vedo però Gianni....un bisognino? sono armato di reflex ma decido di non cercarlo, il pensiero di trovarmelo di fronte accucciato con gli occhi sbarrati e le venuzze delle tempie gonfie non mi aggrada. Tiro dritto e raggiungo il gruppo, scopriremo poi che Gianni è molto più leggero.
Il nostro giro in programma è stato completamente rivoluzionato, decidiamo al passo la Fobbia di scendere su asfalto, ci siamo bruciati due bellissime discese sterrate, ma poco importa... la bella pedalata in gruppo anche se non sono al 100% è piacevole, ottima la compagnia e piacevole la vista sulle montagne circostanti contornata da una calda e serena giornata di sole.
L'uscita odierna è stata disastrosa per quanto mi riguarda, svenimento, perdita della pompa "recuperata", durante la veloce discesa ho finito le pastiglie posteriori e mandato in tilt i freni anteriori....
Che dire... la mtb è spettacolare se vissuta in compagnia!
Grazie ragazzi per la numerosa presenza e la solidarietà dimostratami.

Il nostro Gianni in rosa e con la scritta "Amigos de Ivan" ci da da pensare...


Mentre Antonio e Angelo se la ridono .....





domenica 22 aprile 2012

Sulle colline moreniche del basso Garda...

Dopo due uscite disastrose meteorologicamente parlando, abbiamo deciso per una meta lontana dalle montagne, che ti regalano divertimento e paesaggi, ma non scherzano quando il meteo è incerto, con tanta acqua e freddo.
La destinazione prescelta è una traccia trovata sul web, la Gran fondo marathon South Garda bike 2012, per comodità l'abbiamo un poco adattata alle nostre esigenze.
Come si diceva, il meteo era ancora una volta incerto, la sera prima un bell'acquazzone lavava per bene Brescia e le zone limitrofe rendendo dubbia l'uscita.
Al suono della sveglia mi fiondo alla finestra, fiondo per modo di dire, raggiungo la finestra come un bradipo leso.... sono le 6:45.
Poco dopo il cell. trilla, è l'sms di Matteo che abita a pochi km dal punto di ritrovo (Desenzano)... Fede: "cielo nuvoloso con ampie schiarite!.
Ampie schiarite? non posso crederci è un mese che piove ad ogni uscita.
Ottimo! non aspettavo altro, bike in auto e via, raggiungo Renato che mi aspetta a Brescia centro.
Arriviamo in un batter d'occhio a Desenzano, il traffico è nullo... tre quarti della popolazione bresciana ancora dorme, saggia decisione!.... noi no! si pedala di buon'ora, nel tentativo di rincasare nel primissimo pomeriggio.
Gianni e Antonio ci raggiungono al casello autostradale, da qui al vicino parcheggio (chiuso) del mercatone del mobile. Raggruppati decidiamo di parcheggiare al vicino centro commerciale IL Leone.
Il gruppo quest'oggi è composto da sette bikers, io, Renato, Gianni, Riccardo e le new entry Antonio, Gigi, Matteo.
Quasi pronti, Gigi sfila la bici dall'auto ed ecco la foratura... il massimo della sfiga!
In un baleno la ripariamo e si parte, un breve tratto scaldamuscoli su asfalto (troppo breve) e poi subito su sterrato. L'itinerario per i primissimi km scorre piacevole per poi diventare via via più entusiasmante. I primi venti km personalmente li ho trovati molto piacevoli, proprio come piacciono a me, single veloci e stretti con repentini destra sinistra e continui sali scendi nel bosco.
I successivi 30 km sono piacevolissimi per la vista, vedi sotto:







Ma molto meno piacevoli come tecnica di guida, strade larghe sterrate con piccoli strappi e brevi discese.
La traccia gps molto tortuosa mi obbliga spesso a incorrere in alcuni piccoli sbagli nel seguirla...
Percorriamo i 15 km centrali del percorso con un buon ritmo, accumulando un po di stanchezza (per quanto mi riguarda)... come sempre Gianni ha energia da vendere.
Antonio con poco allenamento alle spalle tiene alla grande, bravissimo, gli altri componenti del gruppo vanno alla grande nonostante i km in xc inizino a farsi sentire.
Qualche piccola sosta ristoro qua e la, qualche foto e via in sella percorriamo le campagne intorno a Solferino e San Martino con passaggi nei punti d'interesse storico, molto molto gradevoli.
Matteo ex stradista ci spiega che alzando di parecchio la pressione dei pneumatici gli capitava che una GNOCCA usciva dai copertoni, qualcuno di cui non facciamo il nome commentava "la Gnocca è sempre una gran bella cosa!".
La compagnia è quella giusta, tutti i ragazzi sono simpatici e ottimi compagni di scorribanda... la mancanza dei nostri pilastri (Paolo, Swisser, Massimo, Luca, Angelo) non si sente minimamente !! poi ...come dice Gianni senza il passo lento di Angelo è tutta un altra cosa.
Scherzo dai ragazzi ;) !! alla prossima uscita vi voglio in sella o vengo a suonarvi il campanello di persona.
Angelo, è farina del sacco di Gianni "il passo lento", voleva essere "cazziato" da te, conosci il suo lato masochista no? poi, lento? sei uno dei trattori del gruppo.

Tornando a noi, tutti d'accordo intorno ai 43/45 km si decide per un rientro fast asfaltato, di sterrato per oggi ne abbiamo percorso abbastanza, siamo tutti abbastanza stanchi, le battute si diradano e la voglia di tornare alle auto è palpabile.
Io e Renato di colpo finiamo la benzina, le mie gambe s'impiantano ad ogni minima salita, Renato soffre maggiormente la velocità dell'ultimo tratto asfaltato, il mitico Gianni subito si accorge e corre in nostro aiuto.
Ci offre la sua scia e aspettandoci ci da un bel passaggio aereo dinamico, a gran voce GRAZIE GIANNI.
Tornati al parcheggio, un complimento a tutti per la partecipazione e la prestazione...
Poi .....tutti in sella per sabato prossimo.



domenica 15 aprile 2012

All'inseguimento di Gianni verso San Zeno

Dopo la giornata sotto l'acqua della scorsa settimana ed il meteo incerto di questi ultimi giorni, con un po di coraggio, si organizza l'uscita settimanale.
Scartato il Crocedomini, vista la sua chiusura per neve, si decide per la salita al Colle San Zeno.

Ed eccoci alla vigilia! La curiosità mi assale, mando una mail a Federico: "Qualche temerario che vuole sfidare il tempo si è aggregato?"
La risposta è quasi immediata: " I temerari, sono 2: tu ed io!"Un po' me lo aspettavo, ma nessun problema, per fortuna Fede è un ottimo compagno di viaggio.

Al punto di ritrovo la sorpresa: Gianni si unirà a noi. Questa mattina guardando dalla finestra ha visto un cielo chiazzato d'azzurro e la passione pedalatoria ha preso il sopravvento! 
Dopo qualche Km di trasferimento inizia la salita, il tempo regge, Gianni mette un rapporto impossibile e pedala, noi dietro si arranca. 




Verso la metà della scalata le pendenze si fanno più impegnative, Gianni non accenna a cambiare e continua a pedalare e chiacchierare, io al suo fianco che cerco di mantenere la sua andatura e sostenere il discorso con il respiro sempre più affannoso. Mi volto per vedere se Federico ci segue e non lo vedo! Bene è quello che aspettavo, con l'ultimo fiato rimasto propongo:" Non vedo Fede, aspettiamolo"

Mai sosta fu più gradita! Qualche sorso dalla borraccia e chiacchierando prendiamo tempo e soprattutto fiato! Si riparte per l'ultimo tratto di salita. Il trattorino di montagna si rimette a macinare metri a ritmo sostenuto e noi dietro a faticare, ci guardiamo e la domanda sorge spontanea:” Ma dove la trova tutta quella energia?”


Finalmente dopo l'ultima curva ecco apparire il rifugio. Ci affacciamo all'entrata e scopriamo con piacere che è aperto. Madidi di sudore e con il fiatone mendichiamo un vecchio giornale da utilizzare per ripararci durante la discesa. Una volta divise le pagine scopriamo che a Gianni è toccato quello con una grossa foto della Ferilli. È giusto! È l'unico a cui è rimasta dell'energia, noi ci accontentiamo dei necrologi.






All'uscita, dopo la pausa ristoratrice, dal balcone ci si presenta uno spettacolo favoloso. D'innanzi a noi il Guglielmo innevato, avvolto da nuvole dalle sfumature più varie che vanno dal bianco al nero plumbeo con il vento intento a rimescolare i colori di questo meraviglioso quadro.




La discesa inizia, la pioggia e la neve sul percorso ci costringono ad un impegno supplementare, ma che divertimento!





Attardatomi qualche minuto per scattare un paio di foto nel bosco accelero l'andatura per riagganciarmi al gruppo. Dopo una curva scorgo in lontananza due pensionati comodamente seduti sulle loro seggiole intenti a ciacolare. Che ci fanno qua in mezzo al bosco, che sia un circolo ricreativo? Avvicinandomi le figure si fanno sempre più familiari! Sono loro, mi stanno aspettando come fossero al bar invece che in mezzo al nulla.





La nostra avventura si conclude con una bella corsa in discesa sull'asfalto bagnato ed in un lampo siamo al punto di partenza.
Proprio una bella giornata, tempo a parte, compagnia come al solito piacevole, bici decisamente sporca e un carico di emozioni che ci permetterà di superare la settimana di lavoro nell'attesa della prossima uscita. 
Tutto questo grazie a voi, ci vediamo alla prossima puntata.

Salita al colle di San Zeno.... che discesa !

Finalmente !! non piove...
La settimana è trascorsa all'insegna del maltempo, le previsioni per questo week end sono pessime, io e Paolo ci siamo accordati ugualmente per una bella pedalata con o senza la compagnia dell'acqua.
Esco di casa carico d'aspettative nonostante il cielo sia fortemente coperto, subito ricevo la telefonata di Gianni il quale mi comunica che parteciperà all'uscita, ci accordiamo e ci diamo appuntamento a Tavernole.
Arriva Paolo, carichiamo le due Cube identiche sulla Mazda 6 sw e via verso la Val Trompia.
Durante il viaggio la telefonata di Gianni che ci aspetta per un caffettino al bar Cascata zona Marcheno.
Dopo due battute ed un graditissimo caffè siamo pronti per la salita...
Gianni parte subito alla grande, tento la scia poi do due pacche ai quadricipiti "magari stanno ancora dormendo", ma nulla! non mi resta che staccarmi. Gianni si accorge e molla un filo, mi riaggancio e chiacchierando saliamo, Paolo e Gianni iniziano una nuova discussione ed ecco che ri-tento la scia, do fondo al fiato, stringo i denti ma nulla, mi ri-staccano.
Fortunatamente a Paolo scappa un bisognino che mi permette il rientro, li raggiungo, guardo in faccia Paolo e lo vedo bello accaldato, da qui capisco che anche lui è quasi alla frutta.
Son certo che Gianni la sera prima non ha trom*ato, altrimenti non andrebbe così...
Ripartiamo dopo qualche foto, il ritmo resta alto e Gianni non fa una piega... una vita dedicata allo sport da i suoi frutti ... brao Gianni !!!!!
Passano alcuni km, da dietro (in un bagno di sudore) vedo i miei due compagni che non smettono un secondo di chiacchierare, tra me penso "ca**o sono a manetta, non riesco a stare in scia e questi addirittura parlano allegramente".
Devo ancora riuscire a segare quei 5/6 kg di troppo .....


Sono solo le 10:00, il pensiero già vola verso la pausa ristoratrice ....



Un paio di soste (con la scusa di qualche foto)  e siamo giunti in vetta,  pronti per una bella pausa ristoratrice presso il rifugio Piardi.
Il rif. è vuoto, siamo i soli, ordiniamo qualche panozzo e qualcosa di caldo mentre Gianni, vecchia volpe del ciclismo, chiede un vecchio giornale ai proprietari del rifugio. Splendida mossa ! qualche pagina a testa ed il sudore viene subito asciugato, la foto di Sabrina Ferilli finisce nel basso ventre di uno di noi....il vecchio metodo del giornale è eccezionale e non lo molleremo sino alle auto.
Arrivano due escursionisti, i quali ordinano due piattazzi di Pizzocheri, un profumo delizioso inebria tutta la sala....  i panozzi sono sempre buoni ma quest'oggi mi pento della scelta!
Torniamo alla mtb, ci copriamo per bene visti i 4°, la pioggia che ha iniziato a cadere e la neve ci aspettano...





Iniziamo la discesa cercando di reggerci in sella, la neve non è compatta ed in alcuni punti raggiunge i 15/20 cm, le ruote non scorrono e s'incanalano andando dove vogliono.
La guida in discesa non è semplicissima e la velocità deve essere ridotta, iniziamo col schivare grosse pozzanghere di fango, poi durante la discesa (ormai infangati sin dietro le orecchie) andiamo addirittura a cercarle....
Il tracciato diventa sempre più tecnico e divertente, la neve via via lascia il posto a grossi rigoli d'acqua incrementati anche dalla pioggia, il sentiero nel bosco è veramente bellissimo. Sali scendi, destra, sinistra, sentieri stretti, canaletti, tronchi e quant'altro c'impegnano la guida.

Usciti dal bosco il sentiero lascia il posto ad una cementata non in ottime condizioni, dove una serie di salti in velocità ci fa tornare bambini, la pioggia addirittura sembra non toccarci, ci scivola addosso...
Giunti sulla statale in discesa diamo fondo alle ultime energie lanciando le bici a manetta in un inseguimento fino al punto di partenza.
Concludendo... una salita sudata, un bel ristoro al rifugio e una discesa bella bella bella!
Ottima come sempre la compagnia (grazie Paolo, grazie Gianni), uno sprono ai dormiglioni! tutti in sella che ci si diverte anche sotto l'acqua! Garantito by Fede.



Qui il resto delle foto e l'itinerario

domenica 8 aprile 2012

Sul Monte Ario o quasi!


Dove si va sabato? Meteo permettendo ci starebbe un bel giro sulle Dolomiti del Brenta.
Inizia uno spasmodico controllo delle previsioni. Dopo la consultazione di quasi tutti i siti meteo on-line, con un balletto di sereno, pioggia, grandine e poco nuvoloso, che cambia ad ogni momento, si decide di rimandare.
Facciamoci un giro qui vicino, andiamo in Val Trompia! Deciso, vada per il Monte Ario.

Sabato mattina suona la sveglia, uno sguardo fuori dalla finestra, cielo sereno o quasi, controllo il telefono, nessun messaggio di rinvio, quindi si va! In autostrada il trillo dell'sms: "Qui piove che si fa? Nanna?"Chiamo: " Fede, io sono già per strada, che faccio torno a casa o proviamo?"Ovviamente si va, altrimenti non sarei qui a scrivere.

Eccoci al parcheggio, la pioggia batte con violenza sul tetto ed i vetri dall'auto, ci guardiamo, ormai siamo qua! Montiamo le bici, impermeabile, proteggiscarpe artigianali e si parte!
La salita inizia ed il tempo tiene o almeno così sembra. Arrivati alla santella si scatena il diluvio.




Pausa, due foto, incrociamo un escursionista che pronostica: "Si schiarisce, fra poco esce il sole!"
Questa speranza ci accompagnerà per tutta la giornata senza peraltro mai avverarsi!

Molto bella la salita, pedalabilissima con qualche strappo mai troppo impegnativo. Ecco il secondo scroscio di pioggia. Una provvidenziale baita ci offre riparo e si approfitta della pausa per un piccolo ristoro. Incontriamo il secondo ed ultimo escursionista della giornata che ci saluta e ricorda che c'era un grande bisogno di questa pioggia. Siamo d'accordo, ma proprio oggi doveva arrivare!
Visto che il diluvio non accenna a diminuire decidiamo di continuare sotto l'acqua. Dopo una piccola sosta per ricaricare le batterie scolliniamo e ci buttiamo in discesa verso il rifugio Blachí.


Ed ecco apparire le ultime chiazze di neve nelle quali ci lanciamo per completare l'infradiciamento.


Arrivati al rifugio, tristemente deserto e chiuso, la sorpresa è la comparsa del sole. Seconda pausa ristoratrice, telefonatina a casa per rassicurale le consorti: "Tutto bene, qui c'è il sole!" e poi pronti per i 9 Km di discesa.
Prima di imboccare il sentiero assistiamo allo spettacolo delle nubi che, trascinate dal forte vento, risalgono dalla valle e rendono etereo il panorama, mentre noi pedaliamo sul costone fra le nuvole che ci accarezzano.



Lungo la discesa scattiamo qualche foto, con scarsi risultati, vista la poca luce e ci scambiamo battute sulle dimensioni della fauna aviare della zona!



Eccoci alla macchina, finalmente e purtroppo la gita è finita, non ci resta che fare considerazioni sulle condizioni in cui ci siamo noi e le nostre bike.



Concludendo devo ammettere che è stata proprio una bellissima giornata. Un unico rimpianto: non siamo riusciti a raggiungere la vetta del Monte Ario! Poco male, questa è la scusa buona per tornare presto a rifare questo splendido giro, magari con il sole e un folto gruppo di scalatori.

Grazie a Federico per il coraggio dimostrato e la compagnia offerta.

Bovegno, M.te Ario, rif. Blachi ...non asciutto.

E' lunedì, inizia la settimana lavorativa... come ogni settimana ultimamente il sole e le giornate primaverili invogliano a pedalare e godersi le splendide giornate, ma noi no ! non possiamo pedalare dobbiamo lavorare !
Ecco che allora aspettiamo il week end per cavalcare le nostre bike...
Andiamo a sabato mattina...abbiamo programmato un bel giro "all mountain".
La sveglia suona, mi alzo e butto subito un occhio al tempo, non arrivo alla finestra che subito giunge alle orecchie il rumore di quello che non voglio vedere. Un forte scroscio d'acqua mi sveglia o meglio mi ripiomba in un stato di "allora continuo a dormire".
Che fare ? mezzo abbioccato chiamo Paolo: "ciao Paolo, qui diluvia" lui mi risponde "ma dai !! qui c'è sereno, sono partito da qualche minuto che facciamo ?, a me l'acqua non mi frena..."
Mi convince ! : "dai passa e vediamo"... invio qualche sms agli altri partecipanti, ma "giustamente" ricevo solo disdette.
Quando Paolo mi raggiunge il cielo è plumbeo e guardando verso i monti è viola scuro, Paolo lancia una frase epica che ci porteremo appresso per tutta la giornata: "tanto si apre".
Partiamo e dopo una decina di km imbocchiamo la val Trompia, inizia a piovere e man mano che saliamo la pioggia aumenta. Arriviamo in quel di Bovegno che il diluvio è all'apice...ci guardiamo sconfortati e dopo aver atteso in auto per 5 minuti ci decidiamo, lets go !
Durante i preparativi a casa faccio un paio di sbagli strategici, abbigliamento abbastanza leggero, scarpe inadatte e scarsità di cibo... che pirla !
Metto i miei nuovi copri scarpa ultimissimo modello Dechatlon.....



Paolo mi presta un paio di guanti estivi, in quanto non trovo i miei invernali che mi ero preparato...
Iniziamo subito a salire verso Zigole poi Magno ed Irma, il meteo non cambia, anzi scroscia, poi molla un pelo e dopo un paio di minuti ri-scroscia, insomma acqua acqua e poi acqua, la salita è molto pedalabile su asfalto. Chiacchierando scorre piacevolmente anche sotto la pioggia.
Lasciata Irma continuiamo sulla salita recentemente asfaltata, qui il panorama inizia ad essere molto gradevole, boschi, cascatelle, prati, scorci sulle valli sottostanti. Raggiungiamo questa santella ed ecco scatenarsi un nubifragio...


Cogliamo l'occasione per riposarci e ripararci un poco, poi nuovamente sui pedali continuiamo l'ascesa all'Ario, ogni tanto Paolo lancia il suo appello "tanto si apre" ma il Dio non l'ascolta...acqua acqua e acqua. Imperterriti saliamo di quota 1200/1300/1400 mt., le mie dita che fuoriescono dai guantini estivi iniziano a cambiare colore, lanciandomi dei chiari segni di assideramento e costringendomi a cercare di tanto in tanto rifugio per scaldarle.



A 1500 mt, grazie alle batterie scariche dei nostri Garmin, siamo costretti ad una sosta prolungata in una calda, caccosa ed accogliente stalla !



Le mani ed il corpo ritrovano la giusta temperatura e via verso il rif. Blachi per una bella sosta ristoratrice, convinti della sua apertura pre-pasquale...la vista da qui sopra è molto gradevole nonostante le nubi, le gambe girano alla grande o quasi.
Raggiunto il bivio decidiamo di puntare prima al rifugio per scaldarci e poi all' Ario...con la nebbia fatichiamo ad individuarlo, ma poi eccolo la ! dal camino sembra uscire del fumo, sto già gustandomi qualcosa di caldo, ma poi a pochi passi .... noooo è chiuso !!
Eccoci costretti ad una pausa ai quattro venti, fortunatamente per pochi secondi dio ascolta le suppliche di Paolo e ci regala uno scorcio di sole ...



Qui pensieroso penso alla discesa con i guantini estivi e le dita in principio d'assideramento....



Rincuorati nello stomaco e nell'anima ci buttiamo in discesa, tralasciamo per questa volta la cima dell' Ario, la discesa da prima molto piacevole si trasforma in un pietraio largo e poco divertente.... fortunatamente le dita costrette in continuo movimento a innumerevoli frenate non riescono a raffreddarsi.
Tra fango e pietre raggiungiamo i 1300 mt dove un bellissimo e stretto single ci regala tante emozioni e rischi di cadute, lo seguiamo divertendoci non poco, l'acqua ormai fa parte della giornata ed è quasi piacevole.



Continuiamo la discesa sino ad incontrare un sentiero che in leggera pendenza attraversa veloce il fianco della montagna proprio sopra il fiume Mella, lo percorriamo lasciando scorrere veloci le nostre bike e rischiando qualche scivolata sul fango.
Finita la discesa una bella smanata complimentosa a Paolo e un paio di risate per come siamo conci e pieni di fango sin dietro le orecchie.
Splendida giornata, condita da tanta tanta acqua e fango.
A volte starsene nel letto e schivare l'acqua è gradevole, ma vi assicuro e son certo che Paolo conferma che ci siamo divertiti un casino !
Alla prossima Fede.

Dimenticavo .... i guanti invernali erano in bella vista sul cruscotto dell'auto !





 

domenica 1 aprile 2012

Sulle colline di casa Campiani, mt. Peso e Ratto.

Cronaca di una mattinata tra amici.
Quest'oggi il programma è un giretto piacevole sulle colline di casa, di casa perché ... sono nato a Urago Mella e i Campiani si possono tranquillamente considerare parte integrante della zona.
Il ritrovo è fissato presso il centro polivalente di via Collebeato, quando arrivo noto un bel gruppo di bikers intenti a prepararsi, li raggiungo e saluto molti volti noti, Gianluca, Ivano, Massimo e l'inseparabile (o quasi) Swisser.
La bella giornata e il tour in casa di domenica mattina con rientro prima di mezzogiorno hanno permesso a molti di aggregarsi, oggi siamo in 16 ! un gruppone, ma no problem, si chiacchiera e ci si diverte in compagnia.
Al gruppo si uniscono gli immancabili Luca, Angelo, Paolo i fratelli Francesco e Marco con l'amico Luca e le loro belle full e i nuovi ragazzi Roberto, Paolo, Riccardo.
Quando partiamo e raggiungiamo i 25 km/h il rumore degli pneumatici delle nostre bike in gruppo sembrano un esercito di calabroni incazzati, incazzati perchè aspettano lo sterrato che noi bikers amiamo. Saliamo verso la Val bresciana, da prima su asfalto, dove il gruppo letteralmente si pappa la salita come nulla fosse, poi su sterrato sconnesso e con più pendenza, qui iniziano a fischiarmi le orecchie (di fisso qualche madonnina vola).
I nostri scalatori non fanno una piega e in men che non si dica sono in cima, quando il gruppo si ricompatta percorriamo per un breve tratto via Campiani per poi buttarci a manetta giù per il sentiero che porta al Santellone. Qui un piccolo incidente al nostro Gianluca, fortunatamente nulla di grave..., una discesa piacevole ci porta in zona Carretto, lo percorriamo con chiacchiere e battutine varie, tratto molto tranquillo ma veramente bello e rilassante.
Raggiungiamo e superiamo la Badia, poi Cellatica da dove inizia la salita non indifferente al santuario della Stella, la pendenza oltre il 20% si fa subito sentire, la tratta è veramente tosta e restare in sella è cosa da bikers veri! Il gruppo si smezza e ricompatta in cima alla salita. Siamo al santuario della Stella, una fontanella ci ristora per la successiva tratta al m.te Peso, raggiungiamo la croce del Peso per poi buttarci in un bellissimo e tecnico single.
Mi apposto per qualche foto e Paolo ad un tiro dalla mia reflex si esibisce in una caduta 360 front, purtroppo lo scatto è tardivo ma fortunatamente il tutto si risolve in qualche sana risata. Giunti nuovamente su via Campiani ci dirigiamo verso il monte Ratto, percorriamo il crinale velocemente.
Raggiunto il casì del pensionato scendiamo sul breve tratto tecnico sconnesso cercando di restare in sella senza cappotti, al bivio imbocchiamo il bellissimo single track che taglia i Campiani di traverso sino alla "tana del Luf". Qui ad un bivio parte del gruppo sbaglia il sentiero e punta subito a valle, in breve li raggiungiamo e li troviamo spaparanzati sulle panchine in piazza a Urago.
Siamo a 500 mt dal parcheggio, lo raggiungiamo, ci salutiamo e guardandomi in giro le facce sono tutte sorridenti e soddisfatte, mi rendo conto che anche le colline di casa sanno regalare esperienze piacevoli e tanto tanto divertimento.
Grandi raga ! grazie per la numerosa partecipazione, alla prossima ....